«Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo». L’evangelista Luca, che raccoglie la memoria preziosa della testimonianza di Maria, ripete due volte questa delicata espressione, raccontando l’incontro tra le due prossime mamme: «Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo». Il nascituro Giovanni Battista reagisce dal seno di Elisabetta, quando sente avvicinarsi Gesù, portato in grembo da Maria.
L’incontro che i vangeli ci raccontano molto più avanti, sulle rive del Giordano, è anticipato da quello della Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta. Agli appuntamenti importanti ci si prepara, come avviene nell’imminenza del santo Natale di Gesù. Il Signore abita già in mezzo a noi, si fa incontro nei più piccoli, nei più poveri, nei più fragili, in coloro che sono nascosti e nessuno vede. La gioia nasce dentro chi fa spazio al fratello e alla sorella, e li accoglie senza paura. Anziché pieni di sé, riempiti dall’altro: anche questo è il miracolo del Natale.
Visitazione
L’inizio ancor lieve era per lei
ma salendo, già a volte l’incanto
del suo corpo intuiva. Poi
nei monti alti di Giuda, anelando,
sostò; non terra intorno dilata,
ma soltanto la propria pienezza;
e andando intuì: questa grandezza
che in sé ora prova, sta insuperata.
Le urgeva porre le mani sue
sopra un corpo che già oltre era
e vesti e capelli di ambedue
confluirono in onda leggera.
Ognuna, del proprio tempio santo
ricolma, ebbe a scudo la vicina.
Ah in lei il Salvatore era soltanto
fiore eppure sobbalzò esultando
il Battista in grembo alla madrina.
(Rainer Maria Rilke)
don Maurizio