Nella chiesa del Santo Sepolcro a Pisa, tra cultura e carità

Vincent Van Gogh, il buon samaritano (1890)

La chiesa del Santo Sepolcro a Pisa è lo spazio sacro in cui la domenica si ritrovano persone varie, a cominciare dai senza fissa dimora che circolano in città e dintorni, prima della Messa di mezzogiorno. Circa sei anni fa, occasionalmente, avanza l’idea di offrire un pranzo mensile ai poveri da parte di un gruppo di volontari. I fedeli che partecipano alla celebrazione eucaristica avvertono questo movimento strano e, senza diretta richiesta, s’impegnano a sostenere il piccolo gesto di carità, che poi si estende anche alla dispensa di vestiti.

Nasce così, in modo informale, una sorta di famiglia piuttosto eterogenea che, mentre celebra il giorno del Signore, fa spazio ai più deboli, li accoglie tutti come fratelli e sorelle, senza giudizio, con rispetto e amicizia. Inoltre, si va componendo anche un piccolo coro che anima la celebrazione. Si mettono insieme strati di cultura diversa e povertà evidenti. Normalità e marginalità trovano un punto d’incontro, un momento di aggregazione, senza scopo diverso da quello del Vangelo: «dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Matteo 18,20).

Abitare la domenica un luogo carico di storia e di fede come quello di una chiesa significa avere un’occasione di crescita umana e cristiana, nella misura possibile per ciascuno, al di là delle differenze. O meglio, proprio grazie alle diversità, impariamo a seguire la via indicata da Gesù, che ci ha detto: «io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»  (Matteo 28,20), e: «i poveri li avete sempre con voi» (Marco 14,7).

Infine, oltre al servizio nei confronti dei più fragili, abbiamo pensato di offrire a chi vuole l’opportunità di un approfondimento delle parole chiave del magistero di papa Francesco, attraverso incontri mensili, per ora in modalità remota. Una volta tornati alla vita normale, dopo la pandemia, speriamo di poterci incontrare di persona.

Oggi, la chiesa di San Sepolcro è passata sotto la responsabilità parrocchiale dei carmelitani di Santa Maria del Carmine, ai quali siamo grati di poter proseguire questo piccolo servizio.  

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