Il Signore delle relazioni

Il brano del vangelo di oggi ci racconta un incontro imprevisto, che cambia la vita di un uomo, non solo piccolo di statura fisica, ma anche morale. Gesù è accolto in casa da Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, che annuncia il proposito di dare la metà dei suoi beni ai poveri e di restituire quattro volte il frutto della frode. L’incontro è inatteso, nasce dal desiderio che Zaccheo ha di vedere chi è Gesù. Ne ha sentito parlare, chissà cosa si aspetta da lui, forse è spinto dalla curiosità di sbirciare di nascosto, di guardare senza farsi vedere. Il desiderio di Zaccheo viene esaudito: egli vede Gesù, ma non immagina di essere visto. C’è una doppia sorpresa: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua»; come per dire: ti ho visto anch’io, anzi cercavo proprio te. All’oggi del soggiorno segue l’oggi della salvezza; da uno scambio di sguardi nasce un incontro decisivo.

La rapidità con cui accade l’incontro potrebbe meravigliare. Di solito, occorre tempo per prendere decisioni importanti, ma nel caso di Zaccheo tutto avviene molto rapidamente. Il cuore è sorpreso, toccato in profondità. Vuol dire che egli sa di essere ingiusto, peccatore, ma ha bisogno di uno che lo accolga com’è, e Gesù fa proprio così: non rimprovera né chiede conto, ma dona uno sguardo, la sua presenza, entra nell’intimità della casa – prima ancora nel cuore – e dischiude un nuovo orizzonte di fiducia e speranza. Emerge in tal modo il senso ampio dell’espressione: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa», che dice l’accadere di una relazione riuscita.

Ciò che avviene nel cuore di Zaccheo – e si fa gesto pubblico di conversione – è salvezza, perché il Salvatore è stato accolto nella propria casa, nello spazio intimo della vita. Dunque, da Gesù proviene qualcosa che Zaccheo fa proprio; questa relazione rinnovata da Gesù corrisponde al compimento della sua missione: «il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Gli elementi presenti in quella che il lettore riconosce come storia di salvezza – cominciata in mezzo alla folla lungo la strada, compiuta nell’intimità della casa, destinata ad effetti pubblici – sono sufficienti a rivelare un tratto sostanziale dell’agire quotidiano di Gesù come Signore delle relazioni. Questa presenza accolta che trasforma, risana e dona novità di vita è propriamente salvifica e perciò divina, proprio nella sua piena umanità. Chiediamo al Signore di entrare nella nostra vita, anche partendo dal desiderio incerto, nascosto, esitante. Sarà Lui a fare il resto, con delicatezza e forza, lasciando che siamo noi ad offrirgli quel che siamo, pronti a condividere con i più poveri ciò che non ci appartiene, ma ci è solo dato in prestito.

don Maurizio

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