Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Abbiamo un disperato bisogno di vedere nella notte, quando le tenebre dell’odio e della violenza accecano tutti, e tolgono persino la forza di sperare a chi porta nel cuore il sogno della pace, del perdono, della riconciliazione.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Proteggi i nostri amici poveri, diseredati da questa misera umanità: che ha tutto e non è mai sazia, che spreca doni che non le appartengono, esclude e scarta i più deboli, li giudica con arroganza, costruisce e vende armi, sminuendo il valore delle forze disarmate della solidarietà e della carità.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
A chi è sgomento e smarrito, impietrito nello sconforto e ammutolito dalla pena, muovi gambe pronte a correre, mani disposte a sollevare, di ospiti inattesi e generosi, capaci di varcare delicatamente le soglie della tristezza. Accompagnaci fuori dai labirinti, per farci compagni di strada, soprattutto nei tratti più ripidi e accidentati della vita.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
Accanto a chi è sfinito dal troppo lavoro, a chi è stanco di cercarlo senza successo, a chi è depresso per averlo perduto, regala un momento di tregua, o Santo Spirito. Non di solo pane viviamo, ma senza si muore. Rendici pronti a dividere quel che abbiamo, per moltiplicare la gioia di essere fratelli e sorelle di tutti.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Quando nell’animo abitano inconsolabili rimorsi, rancori mai sopiti, antiche ferite ancora aperte e sanguinanti, è l’ora d’invocarti, Santo Spirito. Donaci guarigione, fatti prossimo con l’olio della consolazione e il vino della speranza, che Gesù buon samaritano dell’umanità ferita ci ha promesso e donato.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Non ce la faremo mai da soli. Chi crede di essere autore della propria fortuna, talvolta è causa del male altrui, e magari non se ne rende nemmeno conto. Scampaci, o Signore, dalla tirannia del merito, che rende ingrato chi ha avuto più possibilità, e pensa di non dover nulla a nessuno. Non lasciarci entrare nella prova insostenibile dell’autocompiacimento egoista. Senza gratitudine e senza compassione siamo tutti perduti.
Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.
Ristora le arsure dei cuori abbandonati, che hanno perduto l’amore e non sanno più dove trovarlo. Dai deserti dell’animo, salgono a te, o Santo Spirito, grida soffocate. Ridona fiducia a chi ha subito abuso, violenza e disprezzo camuffato da amore. Fa’ che per qualcuno queste vite contino ancora di più, e ciò che è stato loro tolto venga restituito cento volte tanto.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Santo Spirito di Dio, ti preghiamo di scamparci dalla superbia, che ci fa credere migliori degli altri. Non trovi posto nel cuore l’osservanza rigida delle regole senza amore, e il giudizio inclemente verso i fratelli e le sorelle più fragili. Allontana da noi la freddezza nei rapporti, il calcolo e l’astuzia, gli sguardi obliqui e sospettosi, che tolgono vita e confidenza. Infondi nell’animo la dolcezza della compassione.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
La tenerezza del tuo amore, o Dio, ci riempia di serenità, specialmente nei giorni tristi e solitari. Ci fidiamo di Te, o Spirito della consolazione. Fa’ che accogliamo con fiducia e custodiamo con frutto i tuoi sette doni: la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Il nostro cammino terreno, o Signore, è un’avventura meravigliosa, nonostante le prove e le cadute. Guardiamo al futuro con speranza. Ci attendi in cielo, in compagnia di tante persone amate, di cui nutriamo nostalgia. Ma sappiamo che Tu le custodisci nel tuo amoroso abbraccio, e nulla va perduto dei cocci di questa umanità che hai portato con Te. Ti preghiamo di regalarci sempre uno sguardo fiducioso verso la tua infinita misericordia, che è la tua prima e ultima consolante parola data, e mai revocata.
don Maurizio