Dominare o servire

I due fratelli Giacomo e Giovanni chiedono apertamente a Gesù una cosa molto impegnativa, di cui non si rendono ben conto: stare vicino a lui, a destra e a sinistra, nel suo regno futuro. A prima vista sembra una richiesta buona, persino ingenua, che nasce dalla sincera amicizia e dal desiderio di rimanergli accanto per sempre. Due sono le reazioni a tanto ardire. Da una parte, la risposta del Maestro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?»

Con questa domanda, Gesù sposta la loro posizione dal futuro lontano a quello prossimo. Egli sta andando verso la croce: i discepoli sono pronti a rimanergli accanto nell’ora della Passione? Prima della gloria c’è la sofferenza. Giacomo e Giovanni sembrano non temerla, rispondono di sì, ma forse non hanno ben compreso. E Gesù rinvia al Padre la scelta dei primi posti nella gloria: saranno per coloro che sono stati ai margini in questa vita, che hanno sofferto, sono stati scartati, ma non solo.

Di fronte all’indignazione degli altri dieci nei confronti dei due discepoli ambiziosi, Gesù chiarisce il senso dell’inversione delle precedenze. I potenti di questa terra dominano e opprimono, ma tra i suoi amici non dovrà essere così: «chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti». Com’è stato per il Maestro così dovrà essere per i seguaci: primeggerà chi ha servito, sarà più grande l’ultimo di tutti. Perché Dio non si va a cercare tra le nuvole, ma nelle pieghe nascoste della terra che Egli è venuto ad amare senza riserve.

don Maurizio

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